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AMPLIAMENTO SEDE DEL MUSEO DELL'AUTOMOBILE DI TORINO

2005 - GIORGIO PETTENÒ Architetti.

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Concurso para el Ampliamento del Museo del Automóbil de Turín

Museo dell'Automobile "Carlo Biscaretti di Ruffia" [Torino-IT]

 

 

Il progetto di ampliamento della sede del Museo dell’Automobile “Carlo Biscaretti di Ruffia” si pone come principali obiettivi:

 

1. Il funzionamento di una macchina museale continua

 

L’ampliamento si pone in continuità con i tre livelli del museo esistente, liberando la facciata che attualmente si affaccia sul piazzale nord-ovest, occupando tutta l’area a disposizione prevista dal bando.

Continuità delle aree espositive

 

- L’area espositiva che si definisce grazie alla saldatura degli attuali livelli delle esposizioni con l’ampliamento, insieme alla sopraelevazione delle maniche di collegamento tra il corpo di fabbrica che affaccia su corso Unità d’Italia ed il corpo retrostante, si conforma al primo ed al secondo livello come un anello.

 

- La necessità di realizzare il secondo piano delle esposizioni con un’altezza interna di 5,80 m almeno ha consentito di prevedere un terzo livello di esposizioni e la zona relativa agli uffici del museo in una galleria posta alla medesima quota della copertura con i setti curvi, mantenendo al contempo la doppia altezza necessaria al funzionamento del secondo livello.

 

- La continuità spaziale tra i diversi livelli è garantita dalla rampa che affaccia su via Richelmy configurandosi come spazio espositivo ove collocare dei pannelli informativi ma soprattutto come “meccanismo” indispensabile per il funzionamento della macchina museale.

 

- La continuità orizzontale e verticale, ovvero il flusso continuo del visitatore all’interno delle aree espositive e della rampa su via Richelmy senza incroci di percorso di andata e ritorno, definisce un sistema ideale di organizzazione espositiva.

 

E’ un sistema chiaro, flessibile, una macchina che si rende evidente attraverso i suoi collegamenti ed anche attraverso le doppie altezze presenti nel corpo di fabbrica che affaccia su corso Unità d’Italia e nel corpo retrostante in prossimità della linea di giunzione dell’ampliamento.

 

- Si rende manifesto che in questo modo, nel compimento funzionale del complesso, si attribuisce al museo quel senso specifico che gli appartiene. Un museo dell’automobile, lungi dal proporsi come contenitore indifferente di oggetti qualsiasi da esporre, richiama anzi un immaginario legato non solo all’automobile ma anche alla città di Torino che fortemente ha identificato la propria immagine con la storia dell’automobile italiana. Ecco allora che il trasferimento dell’idea di macchina dall’automobile al museo è la chiave di comprensione dell’intervento.

Nella sua organizzazione interna, in quanto meccanismo che si mette in scena. Un meccanismo che raccoglie flussi diversi, con velocità diverse: quello rapido, verticale, del montacarichi vetrato che mostra come una vetrina in movimento le automobili in fase di ricollocazione; quello lento della visita; quello giornaliero nel mutare della luce naturale.

 

Esternamente, in quanto “carrozzeria” che definisce il museo non come addizione di superfetazioni che nel tempo hanno sopperito a mutate esigenze ma come intervento unitario e riconoscibile, rispettoso delle qualità architettoniche di un edificio che rappresenta in maniera eccellente una stagione dell’architettura italiana.

 

Continuità ed autonomia dei diversi nuclei funzionali

 

- Al piano terra si propone di saldare il corpo di fabbrica che affaccia su corso Unità d’Italia ed il corpo retrostante attraverso la realizzazione di una hall al di sotto delle maniche di collegamento e nell’area sottostante la corte centrale, racchiusa da un grande lucernario che rafforza il ruolo di fulcro dei percorsi che la hall così collocata permette di raccogliere. La posizione baricentrica della hall dà infatti accesso ad i quattro macro-nuclei di piano terra che possono funzionare contemporaneamente od in maniera indipendente: il museo, il ristorante, l’insieme del bookshop- nursery- uffici U.I.G.A., il centro didattico ed il centro documentazione che dispongono di un ulteriore accesso su via Pettinati.

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